venerdì 9 gennaio 2015

Caoineadh

È tornato. Grosso come non mai, doloroso come sempre. Il groppo in gola che guida la mia mano verso il braccio sinistro e spinge le mie unghie sempre più a fondo, a scavare gli strati di marcio che mi ricoprono i pensieri e l' anima.
Sempre il solito motivo, le solite parole, le solite lacrime, il solito tempo perso.Sono stanca di me stessa, sono stanca di avere paura, di pensare troppo e di deludere.Forse per la prima volta nella vita devo combattere con la paura di avere la forza di morire davvero, l'ipotesi di piantarmi un coltello nella pancia non mi spaventa più, non ho motivi per avere paura di morire, ho solo paura di non avere più paura.

20 commenti:

  1. Scrivere sul blog ti aiuta?

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  2. Io..sono arrivata al limite della sopportazione umana...quando sei pronto fammelo sapere per favore...voglio raggiungere il mio compagno e la mia mamma il più presto possibile...io sono pronta da tempo...Grazie...

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    1. Non so con chi tu stia parlando e questo blog non è un sito di incontri per potenziali suicidi di massa.

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  3. Ciao. Ho letto un po' il tuo blog (non ricordo che ricerca ho fatto per imbattermici) e leggendolo ho provato dolore per due motivi.

    1) Perchè era come vivisezionarmi. Navigo spesso senza vele nel mio inconscio, al punto ormai da trovarmi a mio agio fra quei flutti lenti, silenziosi, neri e densi come olio. E pure, fortunatamente, le compulsioni assordanti mi mantengono narcotizzato così da non poter iniziare ad incastrare i pezzi. E' una fortuna, intimorito come sono di ritrovarmi di fronte alla figura formata e inconfutabile della bestia immonda che ho dentro. Leggendoti è come se i miei frammenti di pensieri si complementassero e la bestia, ancorchè incompleta, inizia a mostrare nitidamente parti della sua fisionomia.
    2) Perchè man mano che leggevo subentrava e si fortificava in me un sentimento variegato, molteplice ma nel complesso spiacevole, nel quale ho distinto l' invidia per qualcuno capace di scrivere, capace di dare forma di parole ai fantasmi e farli defluire dalla mente (almeno per quel poco che passa prima che tornino), capace di incrinare quel muro dell' incomunicabilità che mi sta facendo esplodere la scatola cranica.

    Però sento l' impulso di continuare a leggere.


    V.


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    1. mi permetto una domanda (forse stupida) in confidenza: lo so che in quei momenti è l' ultimo dei pensieri, ma non hai paura che i segni che restano finiscano, con lo sfavore delle circostanze, con l' essere un biglietto che ti spedisce dritto in un reparto psichiatrico e magari trovi il dottorone che interpreta la cosa come tentato suicidio e ti fa l' obbligo di ricovero? io una volta me la sono vista brutta per questo motivo. V.

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    2. si, puoi rispondermi che non te ne fregherebbe niente perché non ti interesserebbero le conseguenze per così dire "sociali", ma quello che trovo umiliante non è questo quanto l' essere messo in subordine, trattato come un malato. pretendo il diritto di fare quello che voglio senza essere oggetto di giudizi morali mascherati da diagnosi mediche. scusa lo sfogo. V.

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    3. Come dicevano i nerorgasmo..

      Mai mai mai capirai
      Perché ho i tagli sopra un braccio
      Non voglio più giustificarmi per tutto quello che io prendo
      Non ho motivi da spiegare a chi non capisce cosa sto facendo
      Lame nella carne mi fanno forse stare bene
      Lo faccio per me stesso non certo per chi mi sta insieme
      Posso fare ciò che voglio non voglio essere giudicato
      Me ne frego delle critiche di chi crede di non essere malato
      Mai mai mai capirai
      Cosa penso e cosa faccio
      Mai mai mai capirai
      Perché ho i tagli sopra un braccio.

      Comunque uso quasi solo ed esclusivamente le unghie, quindi no, non temo che qualcuno possa pensare sia io a farmi del male, è difficile trovare persone che hanno la costanza di arrivare a scavarsi la carne con le proprie unghie; è anche vero che i segni rimangono per circa 3/4 anni, ma sono comunque poco visibili.

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  4. l' ho consumato, quel disco... la mia preferita è "nato morto", il manifesto definitivo del nichilismo esistenziale

    ma forse il testo più bello è quello di "freccia"

    Credi che lo farai presto
    Presto forse già domani
    Forse troverai il coraggio
    Fatto tutto con le tue mani
    Che la forza possa tornare, forse è meglio rimandare
    Venti venticinque anni
    Venti ventisette anni
    Venti ventinove anni
    Che la forza possa tornare, prova ancora a rimandare
    Ma chi rimane si trova nulla nelle mani
    Tranne il ricordo di quello che non c'è già più
    E tu che cercavi una fine mai compiuta
    Avvolgiti nel vuoto dei tuoi anni senza età
    Senza un inizio, senza una fine
    Succhiando nel vizio di chi rifiuta di soffrire
    Restiamo sul vago dove tutto è uguale al nulla
    Passi un altro giorno, passi pure un altro anno
    Basta solamente che le mie distrazioni
    Seppur laceranti non lascino mai interruzioni
    Cerco la forza per tirarmi fuori
    Cerco la fede per non cadere più domani
    Cerco un varco tra i miei pensieri chiusi
    Cerco un varco tra i miei pensieri chiusi
    Ma mai più, di sogni ormai non ce n'è più
    Ma mai più, di voglia ormai non ce n'è più
    Unica speranza è coltivare la costanza
    Ma mai più, di sogni ormai non ce n'è più
    Ma mai più, son briciole di gioventù
    Ultima energia, la forza per buttarsi via!

    v.

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    1. è assurdo come abbiano una frase perfetta per ogni momento della vita.

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    2. bè, comunque le unghie potevano essere una soluzione, solo che non ce le ho perché me le mangio

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  5. ehi come va? non scrivi più? :(
    v.

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  6. Ma che fine hai fatto? Rifatti viva

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  7. La depressione e' sempre sincera, di lei conosci sempre la stessa faccia, senza maschera, senza orpelli, essa veste degli stessi gioielli, lei ti fissa inespressiva perché e' così che lei ti attira. Più onesta di così dove la trovi una nemica così! Mi permetto di dedicare questa mia "poesia", se a tanto posso ardire, a tutti coloro che di essa, vogliono farne una parodia. Chissà, forse così ci molla un po'!!! Con affetto e simpatia! DIM.KI.
    ***********
    Depressione, da cernobiti condividiam questo corpo mortale come talamo nuziale, tu sei il veleno che veemente fluisce al posto del mio sangue, che di amaro lo rendi esalante, coagulando di pece il suo umor.

    Sorella, che di me tu vuoi esser gemella, sempre in lotta per farti più bella, contendendo l'impavida impresa, d'adontare i vagiti del cuor.

    Gitana, sei regina della carovana, con i tuoi mostri ti sposti lontana, belluina aggredisci con i denti il respiro di ogni realtà.

    Cortigiana, tu t'adombri della stessa collana, cui le perle contengon porzioni, d'ogni sorta di pene e afflizioni, che con pompa non tardi a iniettar.

    Puttana, insaziabile e' la tua brama, giaci a letto con tutti i viventi che seduci di aromi e portenti, e rendendo le prede insipienti, poi le ammagli della tua voluttà.

    Sincera, di te sveli le stesse espressioni, non nascondi d'orpelli le azioni, senza maschere sfoggi i tuoi doni, mai provando scaglie di pietà.

    Rapace, degli istinti di fine sei vate, componendo le lugubri rime, di elegiache odi distorte, lentamente accompagni alla morte chi rapito da te resterà.

    Spontanea, con la flemma ordi le decisioni, nel propor le miglior soluzioni, vellicando quell'imi intenzioni, di chi vuol questo mondo lasciar.
    by DIM.KI.


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  8. Ho da poco scoperto il tuo sito e per la prima volta sento qualcuno che mi capisce, normalmente mi sento vuota.
    Ho notato che non scrivi da molto e sto sperando in un piccolo miracolo per la prima volta... mi piacerebbe che tu tornassi a scrivere qui, so che sono passati tre anni ma... caspita lo spero davvero, non sono brava a farmi capire ma credo che tu o chi leggerà queste parole (se mai qualcuno lo farà) riuscrirà a capire come mi sento e cosa provo ora.
    A.

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    1. Il vuoto è una condizione comune a tutti gli utenti che visitano questo blog. Ma fintanto che si riesce ad esternare un pugno di pensieri o qualche abbozzo di uno sfogo incontrollato, vuoti del tutto non si è. Nell'oceano sconfinato dei propri mali, si trovano ancora perle e pépite d'oro, quanto basta a dargli un valore e un barlume di senso.

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  9. Belle riflessioni. Capita di averle nella vita anche se senza si starebbe meglio.

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