sabato 10 agosto 2013

S. Lorenzo

Gli occhi che fissano il cielo velato di lacrime.
La mia Stella è caduta lontano, anni luce via da qui, ha smesso di parlarmi all'improvviso e la scia luminosa me l'ha lasciata nel cuore, nel cervello, nell'anima.
Non posso chiedere ad una stella di un' altra Stella.
Non posso desiderare di non vedere più le stelle.

Ricordo quella stella come fosse ieri, ricordo i nostri desideri, il senso di colpa che avevamo nell'esprimerli e i sorrisi imbarazzati.
Ricordo quando quel desiderio si è avverato, ricordo perfettamente la sensazione.

Tutto se ne va, tutto si consuma, pochi passi ancora ed è solo un ricordo.

Un meraviglioso ricordo.

1 commento:

  1. Gocce di lacrime argentee, scendon sottili e silenziose in questa notte d'agosto, dipingendo la tela del cosmo, d'intrecci luminosi.

    Veloci flutti lucenti dispersi tra astri pulsanti, latori di grandi speranze, si muovon leggiadri e danzanti, di ogni infelice un segreto tesor.

    Si unisce l'intero Universo, al mio ferale lutto, senza una morte vera, nell'illusione ardente di chi lontano sospira e spera.

    Sento l'abbraccio del cielo, dar sollievo alla mia disperazione, caricando quei corpi fugaci d'ogni pena e desolazione.

    Scenario pulsante di luci sfavillanti, tra cori di pianeti erranti, che ascoltando uniti i miei pianti, cercan di rallegrarmi i marosi del cuor.

    Scivola un astro festale, dalla chioma di un biondo spettrale, come strale di Eros immortale, che asperge il creato di amor.

    Oh vorrei catturare voi belle, e con voi cavalcar tra le stelle, fino a far consumar questa pelle, per svanir come sogno al chiaror. DIM.KI.

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